mercoledì 30 giugno 2010

NUI


Le Natural user interfaces (NUI) sono sistemi generalmente multi-touch e multi-user, che permettono un’interazione naturale, diretta, fisica con lo spazio dell’informazione, a differenza delle comuni GUI che prevedono una relazione indiretta, tramite dispositivi come tastiera e mouse e una risposta prevalentemente grafica.
Le NUI sono dunque contraddistinte dalla manipolazione diretta (emblematico è il caso delle TUI), da un alto livello di immersività, da un’associazione emotiva che ricorda il gioco, dall’adattabilità ai compiti collaborativi e sociali.
In breve, in questo paradigma, l’interfaccia agisce sul piano fisico e diventa talmente intuitiva da sembrare invisibile.

Performance



Oltre alla performance come pratica artistica, è interessante considerare il significato di questo termine nell’ambito antropologico.
“Il termine performance proviene dall’antico francese parfournir, che significa letteralmente ‘fornire completamente o esaurientemente’. To perform significa quindi produrre qualcosa, portare a compimento qualcosa, o eseguire un dramma, un ordine o un progetto. [...] nel corso dell’esecuzione si può generare qualcosa di nuovo. La performance trasforma se stessa. [...] Le regole possono ‘incorniciarla’ ma il ‘flusso’ dell’azione e dell’interazione entro questa cornice può portare ad intuizioni senza precedenti e anche generare simboli e significati nuovi, incorporabili in performance successive.
(Turner V., 1986, Dal rito al teatro, Bologna, Il Mulino, p.145)

Quando il visitatore si confronta con le installazioni nel percorso espositivo, si impegna in un’attività che ha i caratteri di una performance.
Questo processo è oggetto di riflessioni da parte di sociologi, quali Eva Hornecker, che utilizzano il termine performance per riferirsi all’attività dei visitatori nel rapportarsi con le installazioni nel contesto espositivo.
Il contenuto di un’installazione può consistere infatti sia nell’attività dell’utente, sia nella creazione di un contenuto nuovo, ma statico, sia nel dare una performance che è osservata dagli altri e allo stesso tempo rappresenta l’esperienza centrale per chi agisce.
(Hornecker E., Stifter M., Learning from interactive museum installations about interaction design for public settings, Proceedings of the 18th Australia conference on Computer-Human Interaction Design: Activities, Artefacts and Environments, November 20-24, 2006, Sydney, Australia).

Ambient intelligence


Con Ambient intelligence, si intende la condizione di intelligenza, sensibilità dell’ambiente, ottenuta con l’inserimento di sensori e tecnologie di visualizzazione nella struttura architettonica e negli oggetti, che diventano “senzienti”, e con il supporto dell’intelligenza artificiale cosicché il sistema nel complesso risponda o almeno percepisca le azioni umane e i comportamenti che avvengono al suo interno.
In sintesi, sensori intelligenti possono elaborare localmente le informazioni relative alla presenza e all’intervento dell’utente per poi comunicarle ad un ambiente che si auto-configura, attuando uno spostamento dell’elaborazione dal personal computer ad una molteplicità di strumenti di calcolo disseminati nello spazio.
Mentre lo spazio museale spettacolarizzato rimane identico a se stesso nel corso dell’esposizione, o per lo meno si evolve in modo programmato a priori, le nuove tecnologie producono architetture e ambienti sensibili, spazi “body-driven interactive” in cui la configurazione finale è il risultato dell’intervento simultaneo o progressivo nel tempo da parte dei visitatori.

Una lista di lemmi ...work in progress...



Ecco una lista (provvisoria) di parole chiave, alcune riferite a "cose", altre a temi e aspetti necessari da considerare nell'affrontare il problema dell'archiviazione delle esposizioni interattive.

A... Ambient intelligence
B... Body Driven Interactive Space
C... Corpo
D... Digitale
E... Esperienza
F... Fruitore
G... Gioco
H... Hic et nunc
I... Interattività
L... Libri
M... Multimedialità
N... NUI
O... Oggetto
P... Performance
Q... Quadro
R... RFID
S... Sensore
T... TUI
U... Ubiquitous computing
V... Videoinstallazione
Z... ZKM

Un dibattito aperto..

L’interrogativo intorno al quale si sviluppa questo blog è stato di recente sollevato da Luca Dal Pozzolo della Fondazione Fitzcarraldo durante il Forum Multimedia e Cultura organizzato dal Comune di Vigevano, l’11 e 12 giugno 2010.
Ancora una volta, considerando la crescente diffusione di contenuti multimediali interattivi (in senso lato) soprattutto nelle esposizioni temporanee, è emersa la necessità di trovare una soluzione per tenere memoria delle proposte museali.
Se le esposizioni interattive mostrano un carattere di eventualità, perchè la visita, per una serie di fattori, sarà sempre diversa in ogni occasione e se, dunque, l’archiviazione assomiglia molto a quella di un Bene Intangibile (un processo piuttosto che un insieme di prodotti finiti), in che forma “trasportare” in altri contesti queste esperienze progettate e talvolta partecipate (nel caso degli UGC)?
In che modo si possano lasciare sedimentare queste esposizioni (con una migrazione in Rete?) è un dibattito piuttosto recente e dunque assolutamente aperto...

venerdì 18 giugno 2010

Francobolli..


Francobollo (Germania, 1997) dedicato a Nam June Paik , videoartista

Archiviare videoinstallazioni



Questo blog è parte di un esperimento condotto per il corso di Antropologia e Archeologia Industriale (Dottorato in Beni Culturali, Politecnico di Torino) e si intreccia con i blog di un gruppo di Dottorandi intorno alla Memoria delle Cose.

In questo spazio si riflette sulla documentazione di videoinstallazioni nel contesto museale: come è possibile lasciarne traccia nel momento in cui l'esposizione finisce?


P.S. La ricerca che sto conducendo attualmente ha come oggetto le creazioni artistiche (mutimediali digitali) esplicitamente progettate per essere inserite in un percorso espositivo con finalità di diffusione di saperi e conoscenza: il museo è una delle tante realtà in cui l'arte mostra il suo carattere funzionale comunicando con il visitatore dialogicamente (interattività).

Qualsiasi spunto per riflettere su questo tema è non solo ben accetto, ma anche fortemente desiderato..