martedì 6 luglio 2010

Gioco



Il gioco, dal latino “iocum”, ossia scherzo, è in realtà un’attività di fantasia finalizzata alla ricreazione e al divertimento ma non priva di valore formativo: dietro all’apparenza dello svago, si riconosce in esso una «forma primaria di interazione, [...] un’attività strutturata da regole» che «stimola l’esperienza, la conoscenza, la comunicazione, l’immaginazione, l’apprendimento» uno strumento per esplorare il mondo, in modo rilassante e rassicurante.
(Bordini S.,“Più che un’immagine. Considerazioni sull’arte interattiva”, in Vassallo S., Di Brino A., Arte tra azione e contemplazione. L'interattività nelle ricerche artistiche, ETS, Pisa 2004, p. 61)


Come scrive Paolo Rosa di Studio Azzurro, l’aspetto ludico “è una componente intrinseca dell’interattività, di qualsiasi forma di interattività anche la più arcaica”.
(Rosa P., “Rapporto confidenziale su un’esperienza interattiva”, in Vassallo S., Di Brino A., Arte tra azione e contemplazione. L'interattività nelle ricerche artistiche, ETS, Pisa 2004,p. 237)


L’approccio con cui i visitatori organizzano la propria esperienza con l’installazione è spesso definito co-testing o co-playing, in quanto giocare significa proprio conoscere attraverso una simulazione, comporre un’esperienza attraverso un’avventura di fantasia.
Utilizzare tecnologie sensibili nell’allestimento permette di fornire al visitatore modalità espressive e di intervento più immediate per produrre cambiamenti significativi sull’ambiente.

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